Questa guida vi condurrà alla scoperta di due Regioni del centro-sud d'Italia dalle grandi tradizioni ma forse ancora troppo poco amate dal turismo di massa, quali l'Abruzzo e il Molise, dove ancora oggi la natura regna sovrana e dove magari è stata anche matrigna, in relazione soprattutto ai tanti terremoti che ne hanno devastato il territorio nel corso dei secoli, e anche così di recente, sbriciolando importanti testimonianze storiche e monumentali di città grandi e piccole. Un viaggio da queste parti può essere quindi un viaggio per ammirare le coste adriatiche e le grandi vette appenniniche della Majella e del Gran Sasso, con i villaggi turistici costieri e le baite di montagna dove gustare il meglio di una cucina ricchissima di sapori e di prodotti genuini; e insieme un viaggio fra i castelli che impongono al paesaggio le loro alte moli o i loro poveri ruderi, fra grandi chiese, storici santuari e piccole pievi sparsi ovunque, fra tradizioni, manifestazioni e sapori; ma non può non trasformarsi anche in un doveroso tributo a ciò che la stessa natura ha distrutto, uomini e cose, con la brutalità di tanti terremoti, che si sono verificati in una decina di occasioni dal '300 al '900 e infine nel 2009, con l'ultimo sisma che ridusse in macerie per l'ennesima volte L'Aquila e tanti borghi appenninici fra Abruzzo, Umbria, Lazio e Molise. Ma ogni volta queste terre hanno saputo risollevarsi e tornare a fare risplendere le proprie bellezze, che attendono solo di essere conosciute e ammirate.
Dove la natura regna sovranaIl territorio interno dell'Abruzzo settentrionaleIl primo itinerario della guida è dedicato alla parte interna del teramano e all'aquilano, con il Parco del Gran Sasso, il Parco Sirente-Velino e la Marsica. Si parte da Ascoli Piceno, nelle Marche ma prossima al confine con l'Abruzzo, e si visitano Civitella del Tronto, Campli, Teramo, Isola del Gran Sasso, Castelli, Assergi e Campo Imperatore, L'Aquila, Rocca di Cambio, Rocca di Mezzo, Rovere, Ovindoli, Celano, l'area archeologica di Alba Fucens, Avezzano e Tagliacozzo (totale circa 300 chilometri).
La costa teramana e la Valle del PescaraLa costa abruzzese settentrionale e l'entroterra pescarese e chietinoNel secondo itinerario rimaniamo nell'Abruzzo settentrionale, ma partiamo da Giulianova e dalla costa adriatica per visitarne anche l'immediato entroterra, giungendo nei dintorni di Pescara e deviando quindi verso l'interno, alla volta di Chieti e dei luoghi sacri lungo la valle del fiume Pescara. Dopo Giulianova si toccano Roseto degli Abruzzi, Pineto con Montepagano, Notaresco con l'Abbazia di San Clemente al Vomano, Atri, Città Sant'Angelo, Loreto Aprutino, Penne, Pianella, Chieti, Manoppello con l'Abbazia di Santa Maria d'Arabona e il Santuario del Volto Santo, Torre de' Passeri con l'Abbazia di San Clemente a Casauria e infine Tocco da Casauria (totale circa 200 chilometri).
La Costa dei TrabocchiLa costa abruzzese a sud di Pescara e la valle del SangroQuesto è il più breve itinerario della guida (circa 130 chilometri) ed è dedicato alle località più importanti della famosa Costa dei Trabocchi e a quelle dell'immediato entroterra chietino lungo la Valle del Sangro. Si parte da Ortona e si toccano San Vito Chietino e l'Abbazia di San Giovanni in Venere a Fossacesia, quindi si punta verso l'interno in direzione di Lanciano per poi visitare Guardiagrele, Casoli e Atessa e fare ritorno sulla costa adriatica a Vasto.
Fra due parchiL'alta Valle del Volturno, il Parco della Majella, Sulmona e il Parco d'AbruzzoIl quarto itinerario si svolge a cavallo fra la parte più interna della Provincia di Isernia, in Molise, con l'alta Valle del Volturno, e l'area più a sud del territorio aquilano abruzzese fra il Parco Nazionale della Majella, l'area di Sulmona e il Parco Nazionale d'Abruzzo. Si parte da Venafro e, con un percorso di circa 270 chilometri, si visitano l'Abbazia di San Vincenzo al Volturno e il vicino borgo di Cerro al Volturno, quindi Castel di Sangro, Roccaraso, Rivisondoli e Pescocostanzo all'interno del Parco della Majella; si prosegue per Sulmona con la Badia Morronese e l'Eremo di Sant'Onofrio e da qui si entra nel Parco Nazionale d'Abruzzo con Anversa degli Abruzzi, Scanno, Villetta Barrea, Barrea, Alfedena, Opi e Pescasseroli.
Nel cuore del MoliseLa Provincia di IserniaÈ interamente dedicato al Molise questo quinto itinerario, che si svolge nella prima parte seguendo la direttrice della statale 17 che da Benevento conduce a Isernia lambendo le propaggini settentrionale del Matese, per poi incunearsi, dopo la visita di Isernia, lungo l'alta Valle del Trigno per la visita di alcuni borghi montani dell'alto Molise. Si parte da Sepino con la vicina area archeologica sannita di Altilia e si toccano nell'ordine Bojano, il Santuario dell'Addolorata di Castelpetroso, Isernia, Pescolanciano, Carovilli, Vastogirardi, Capracotta, Agnone e infine Pietrabbondante con un'altra importante area archeologica sannita (totale 180 chilometri).
Il basso MoliseLa costa adriatica molisana, Campobasso e la Valle del FortoreL'ultimo itinerario si svolge tutto all'interno della Provincia di Campobasso, partendo da Termoli, il maggiore centro costiero del Molise; da qui ci si incunea nell'entroterra per circa 160 chilometri visitando Guglionesi, Larino, Casacalenda, la Pieve di Santa Maria della Strada, Campobasso, Ferrazzano, Jelsi, Riccia, Gambatesa e Tufara.