Questa guida vi accompagnerà nella scoperta delle due isole più grandi del Mediterraneo dopo la Sicilia; due isole vicinissime fra loro eppure così diverse, e non solo perché appartenenti oggi a due stati diversi; due isole i cui abitanti hanno patito e sopportato nei secoli (spesso malvolentieri) varie dominazioni riuscendo comunque a preservare in gran parte la propria fiera cultura e le proprie stupende tradizioni, a partire dalla lingua (che non è affatto un dialetto dell'italiano o del francese, come meglio specificato nelle pagine seguenti); due isole la cui storia è stata contrassegnata da popoli che dall'età del bronzo hanno lasciato segni indelebili, dai menhir ai nuraghi, dalle chiese romaniche alle fortezze pisane e genovesi; due isole che negli ultimi secoli hanno dato i natali ad alcuni grandi politici che hanno determinato il corso della storia nazionale (e non solo), come Gramsci e Berlinguer, Segni e Cossiga per la Sardegna o Napoleone Bonaparte per la Corsica.
Eppure, per la stragrande maggioranza di chi vi si reca in vacanza, l'unico richiamo è costituito dal mare e dalle coste; intendiamoci, in entrambi i casi si tratta di un mare stupendo, con coste frastagliate in cui spiagge caraibiche si alternano a dirupi spettacolari e dove la trasparenza del mare risplende con mille tonalità di colori. Ma certamente non può essere solo questo l'obiettivo di un viaggio in Sardegna e in Corsica: per questo, oltre a illustrarvi il periplo costiero delle due isole, abbiamo cercato di fornirvi tante idee di approfondimento e vari itinerari anche all'interno, anche poco "turistici" e fuori dalle rotte abituali, sperando di potervi essere utili a completare un quadro che, soprattutto tra i camperisti, troppo spesso latita di approfondimenti culturali e artistici.
Perché mai come in questo caso l'approccio a queste due grandi isole del Mediterraneo può (e forse deve) essere multiforme, perché davvero tante sono le ragioni per visitarle (mare e monti, natura e storia, archeologia e folclore, ecc.) e nessuna può essere accantonata perché altrimenti il rischio che si corre è quello di ripartire accontentandosi di una parte soltanto delle potenzialità che ciascuna di esse offre.
Cagliari e il suo territorioQuesto primo itinerario desidera proporre una visita accurata del capoluogo sardo, allargandosi subito dopo alle aree naturalistiche che abbracciano la città sia a est che a ovest (gli stagni di Molentàrgius e le saline di Macchiareddu) e ad alcuni centri vicini (Quartu Sant'Elena, Assemini, Uta e San Sperate con i suoi bellissimi murales), per un chilometraggio totale di circa 70 chilometri.
Un mare di emozioniLa costa sud-occidentale della Sardegna, il Sulcis con l'isola di Sant'Antioco e l'IglesienteQuesto secondo itinerario consente di visitare, in poco meno di 200 chilometri complessivi la costa sud-occidentale della Sardegna, con alcune delle più interessanti aree archeologiche puniche e nel contempo alcune stupende spiagge di sabbia bianca, toccando l'isola di Sant'Antioco e quella più piccola di San Pietro e risalendo quindi sulla costa occidentale nel Sulcis verso le colline metallifere dell'Iglesiente, il capoluogo Iglesias e le spiagge vicine fra Buggerru e Capo Pecora. Le località toccate dall'itinerario sono: Pula, le aree archeologiche di Nora e Bithia, Domus de Maria, Teulada, le Grotte di Is Zuddas, Santadi, la Necropoli di Montessu, Tratalias, l'isola di Sant'Antioco con l'omonima cittadina e Calasetta e l'isoletta di San Pietro con Carloforte, Carbonia con il Parco Minerario di Serbariu, l'Area Archeologica di Monte Sinai, le antiche miniere di Monteponi, Iglesias, la Grotta di Su Mannu, l'area archeologica di Antas, Fluminimaggiore e Buggerru con le sue spiagge.
Tra Cagliari e OristanoIl Campidano, la Marmilla,Oristano e la penisola del SinisPartendo proprio da dove il precedente itinerario si era concluso, questo terzo capitolo di visita della Sardegna punta invece alla parte più interna dell'isola, a nord di Cagliari, toccando il medio Campidano e il territorio della Marmilla, con le loro aree nuragiche e gli altipiani della Giara, prima di
proiettarsi nuovamente verso la costa all'altezza di Oristano e della penisola del Sinis. Le località toccate, anche qui in circa 200 chilometri, sono: Àrbus, Gùspini, Sanluri, Villamar, Las Plassas, Barumini con l'area archeologica di Su Nuraxi, la Giara di Ge sturi, Mògoro, gli stagni di Santa Giusta, Oristano, Cabras con i suoi stagni e l'area archeologica di Tharros con la più antica chiesa della Sardegna, quella di San Giovanni in Sinis.
Tra i nuraghi e il mare del coralloLa Sardegna centro-occidentale e la costa nord-occidentaleÈ uno degli itinerari più interessanti e vari della guida, sviluppandosi sostanzialmente in tre macro-aree della Sardegna: la prima è quella contraddistinta dai nuraghi centrali delle "terre d'Arborea" tra Oristano e il lago Omodeo, la seconda è quella costiera della Baia dei Coralli tra Bosa e il golfo di Alghero, la terza è quella settentrionale del golfo dell'Asinara fino a Castelsardo. In circa 350 chilometri le località oggetto della visita sono davvero tante: il complesso nuragico di Santa Cristina, Paulilatino, il nuraghe Losa, Ghilarza, Sedilo e il lago Omodeo, il nuraghe Santa Barbara, Macomer, Bosa con la Baia dei Coralli, Alghero, Fertilia, il nuraghe Palmavera, le Grotte di Nettuno, quindi l'isola dell'Asinara, Stintino, Porto Torres, Castelsardo e Tergu.
La Sardegna settentrionaleSassari e il Logudoro, la Gallura e la Costa SmeraldaCi troviamo in questo capitolo a esplorare tutta la Sardegna settentrionale, con le province di Sassari e di Olbia-Tempio, visitando quindi il Logudoro e la Gallura, con l'arcipelago della Maddalena e la Costa Smeralda, in un viaggio di circa 370 chilometri complessivi che si svolge tra il mare più bello dell'isola e una delle zone più ricche di aree archeologiche nuragiche e di chiese medievali spesso presenti in mezzo alle campagne. Il viaggio prende avvio da Sassari per poi toccare la Basilica della SS. Trinità di Saccargia, il Nuraghe Santu Antine, Torralba, Bonnanaro, Borutta, la Cattedrale di San Pietro di Sorres, il Dolmen Sa Coveccada di Mores, Ozieri, la chiesa di Sant'Antioco di Bisarcio, Tempio Pausania, Santa Teresa di Gallura con Capo Testa e Santa Reparata, Palau, l'arcipelago della Maddalena, la Costa Smeralda con Porto Cervo e Arzachena, nel cui territorio si visitano anche la Tomba dei Giganti di Coddu Vecchiu e i nuraghi di Melchittu e Albucciu, gli stagni di Saloni e Olbia.
I due volti della Sardegna orientaleNuoro e il golfo di Orosei, la Barbagia, l'Ogliastra e la costa sarda sud-orientaleI circa 300 chilometri di quest'ultimo itinerario sardo portano alla scoperta dei due volti della Sardegna orientale: quello del nuorese, fatto di paesi abbarbicati sulle montagne della Barbàgia, e quello marino con le coste da sogno del golfo di Orosei, dell'Ogliastra e della costa orientale fino a Capo Carbonara. Le località toccate sono: Nuoro, Dorgali con Cala Gonone e la Grotta del Bue Marino, Oliena, Orgosolo, Mamoiada, Fonni, Lanusei, Tortolì, Arbatax, Villaputzu, Porto Corallo, Villasimius e Capo Carbonara.
La Corsica occidentaleDa Bonifacio a CalviQuesto primo itinerario della Corsica è dedicato alla costa occidentale dell'isola, da Bonifacio a Calvi; lungo i circa 340 chilometri del percorso si incontrano probabilmente le più interessanti città corse, e anche le più belle località marine e le più importanti aree archeologiche, ma è proprio questa l'area nella quale le strade "offrono" le maggiori difficoltà per chi viaggia in camper, in particolare nel tratto fra Ajaccio e Porto. Le località toccate sono: Bonifacio, Capo Pertusato, la Baia de Roccapina, Sarténe, Propriano, l'area archeologica di Filitosa, Ajaccio, il Tour della Parata con le Isole Sanguinarie, Tiuccia, Sagone, Cargése, Piana, Porto e Calvi.
La Corsica orientaleLa Balagne, la penisola di Capo Corso e Bastia, Corte e la costa fino a Porto-Vecchio380 sono i chilometri di questo secondo itinerario della Corsica, l'ultimo della guida, che prende avvio da L'Île Rousse, nella Balagne, e dopo aver seguito la strada costiera della penisola di Capo Corso, raggiunge Bastia, quindi l'antica capitale dell'isola, Corte, per poi discendere lungo la costa orientale fino a Porto-Vecchio. Le località toccate sono: L'Île Rousse, Corbara, Occiglioni, Pigna, Feliceto, Occhiatana, St-Florent, il Deserto des Agriates, Patrimonio, Nonza, Marine de Giottani, Pino, Centuri-Port, Macinaggio, Erbalunga, Bastia, la Riserva Naturale dello Stagno di Biguglia, La Canonica e l'area archeologica di Mariana, Murato, Corte, le Gole del Restonica, Aléria, Ghisonaccia e Porto-Vecchio.