Questa guida vi accompagnerà nel vostro viaggio alla scoperta dell'area balcanica occidentale, con itinerari che comprendono la Croazia, la Bosnia ed Herzegovina, il Montenegro, la Serbia e il Kosovo (che in questa guida descriviamo parzialmente in relazione ai più importanti monasteri situati nella zona occidentale), nazioni nate dal dissolvimento della Jugoslavia e che, a parte la Croazia, in seguito alle guerre balcaniche sono rimaste ai margini delle normali rotte turistiche, in particolare di quelle in camper, nonostante si trovino assai vicine all'Italia. Si tratta di una vasta area multietnica dove ancora oggi, laddove le "pulizie etniche" non hanno avuto la meglio, capita di vedere i campanili delle chiese ortodosse fronteggiare i minareti delle moschee musulmane e dove la varietà di etnie non è scalfita dalla differenza linguistica, che ha una comune matrice slava; un'area dove alle meravigliose coste adriatiche di Croazia e Montenegro, lambite dal mare limpido e da oltre mille isole, fa da contrappunto l'entroterra balcanico dove la natura regna sovrana e si offre con panorami di selvaggia bellezza, dai parchi nazionali croati, scanditi da un susseguirsi di laghi, fiumi ed esuberante vegetazione, al lago di Scutari tra Albania e Montenegro, uno dei più vasti dell'area, dalle catene montuose che si innalzano come mute sentinelle su questo variegato scenario antropologico, sociale e geografico alle vallate del Danubio, della Morava e degli altri fiumi minori lungo le quali si susseguono le tracce delle diverse civiltà che hanno abitato da queste parti e che con le loro tradizioni inducono a un viaggio di scoperta veramente emozionante.
Splendidi monasteri ortodossi, completamente ricoperti da affreschi, si contrappongono a castelli medievali e ad antichi ponti in pietra che sembrano unire un'etnia all'altra; tanti piccoli centri riescono ad attrarre con il loro strabiliante appeal esattamente come Sarajevo, Dubrovnik, Zagabria o Belgrado, grandi e note città dense di storia e di fascino. Luoghi tutti che tanto hanno da offrire ai visitatori del terzo millennio, tra arte, architettura e senso dell'accoglienza. Eppure, si tratta di un territorio per il quale, a parte la Croazia, scarseggia o è del tutto latitante la letteratura da viaggio, ma che forse proprio per questo si presta a essere esplorato, come abbiamo fatto noi con autentica emozione, alla ricerca del contatto quotidiano con la gente, cercando di capire se le ferite inferte dalle recenti guerre siano ancora visibili e vissute; e come noi, troverete risposte molteplici a tali interrogativi leggendo gli itinerari che seguono, ma sempre una grande ospitalità da parte di tutti.
Tra arte e naturaL'Istria, il Golfo del Quarnaro e la Croazia internaIl primo itinerario è incentrato sulla Croazia settentrionale e comprende il territorio istriano, il golfo del Quarnaro e la parte interna della nazione dai Laghi di Plitvice all'area "mitteleuropea", al confine con l'Austria, di Zagabria e Varadžin (in tutto 660 chilometri). Le località visitate (di cui vengono usati i toponimi in lingua italiana e, tra parentesi, quelli in lingua croata) sono: Umago (Umag), Cittanova (Novigrad), Parenzo (Poreč), Orsera (Vrsar), il Canale di Leme (Limski Kanal), Rovigno (Rovinj), le Isole Brioni (Brijuni), Pola (Pula), Barban, Albona (Labin), Pisino (Pazin), Vermo (Beram), Abbazia (Opatija), Stadveja, Lovran, Ičiċi, Fiume (Rijeka), l'Isola di Veglia con Veglia (Krka), Punat, Verbenico e Baška, quindi Crikvenica, Selce, Novi Vinodolski, Segna (Senj), il Parco Nazionale dei Laghi di Plitvice, Karlovac, Zagabria (Zagreb) e Varadžin.
Un'isola dopo l'altraLa costa croata della Dalmazia e le isole dalmateIl secondo itinerario riguarda ancora la Croazia, ma è dedicato interamente al mare, correndo da nord a sud lungo la costa dalmata e toccando alcune delle principali isole al largo di detta costa. La visita comprende l'Isola di Pag con Pag e Šimuni, Nona (Nin), Zara (Zadar), Sebenico (Šibenik), il Parco Nazionale delle Isole Kornati, il Parco Nazionale di Krka, Skradin, Traù (Trogir), Klis, Kaštel Stari, Spalato (Split), l'Isola di Brazza (Brač) e l'Isola di Lesena (Hvar) con Stari Grad, Hvar Grad, Vrboska, Jelsa e Sucuraj (in totale 325 chilometri).
La nostra meta è adesso la Federazione di Bosnia ed Herzegovina, nei secoli crocevia di popoli di tutte le razze e religioni, particolarmente funestata dalle guerre balcaniche dell'ultimo Novecento ma riapertasi con grande vivacità al turismo, pur con le ferite dell'animo ancora spesso aperte, col desiderio di mostrare tutta quanta la bellezza del suo territorio. Da Neum, l'unica cittadina dell'Herzegovina sul mare (che interrompe per altro la continuità del territorio croato), noi vi portiamo a esplorare le Cascate di Kravice, Ljuburški, Medugorije,
Stolac, la Necropoli di Radimlija, Počitelj, Zitomsliċ, Blagaj, la bellissima Mostar, Konjic, la capitale Sarajevo, Travnik, Jojce, Vranduk e Duboi, in un itinerario di complessivi 460 chilometri.
Una terra a forma di cuoreLa Bosnia-HerzegovinaLa nostra meta è adesso la Federazione di Bosnia ed Herzegovina, nei secoli crocevia di popoli di tutte le razze e religioni, particolarmente funestata dalle guerre balcaniche dell'ultimo Novecento ma riapertasi con grande vivacità al turismo, pur con le ferite dell'animo ancora spesso aperte, col desiderio di mostrare tutta quanta la bellezza del suo territorio. Da Neum, l'unica cittadina dell'Herzegovina sul mare (che interrompe per altro la continuità del territorio croato), noi vi portiamo a esplorare le Cascate di Kravice, Ljuburški, Medugorije, Stolac, la Necropoli di Radimlija, Počitelj, Zitomsliċ, Blagaj, la bellissima Mostar, Konjic, la capitale Sarajevo, Travnik, Jojce, Vranduk e Duboi, in un itinerario di complessivi 460 chilometri.
Dove il mare è più bluLa costa croata attorno a Dubrovnik e le Bocche del Cattaro in MontenegroTorniamo con questo quarto itinerario in Croazia per visitare Dubrovnik e la costa della Dalmazia meridionale a nord e a sud della città, sconfinando in Montenegro per giungere alle Bocche del Cattaro; in tutto meno di 200 chilometri per toccare, oltre a Dubrovnik, l'Isola di Lokrum, Mali Ston e Ston, Cavtat, Čilipi, Herceg Novi, Lipci, Rizar, il Monastero di Banja, Perast e Cattaro (Kotor).
Un piccolo grande PaeseIl Montenegro oltre le Bocche del CattaroContinuiamo con questo itinerario l'esplorazione del Montenegro sia lungo la costa a sud delle Bocche del Cattaro, verso il confine con l'Albania, sia verso l'entroterra, fino alla capitale Podgorica e ancora oltre verso il confine con Serbia e Kosovo. In 280 chilometri visitiamo l'antica capitale Cetinje, il Parco Nazionale di Lovċen, Budva, le isolette di Sveti Nikola e Sveti Stefan, il Monastero di Reženiċi, Petrovac, Bar e Stari Bar, Ulcinj, le sponde del Lago di Scutari con Virzpazar e il Castello di Lesendro, la nuova capitale Podgorica, il Monastero di Morača e infine il Parco Nazionale di Biogradska Gora con il Lago di Biogradsko.
Alchimie serbeLa Serbia orientalePenetriamo con questo itinerario nella nazione rimasta, dopo le guerre balcaniche di fine Novecento, la più isolata del contesto balcanico percorrendo oltre 600 chilometri lungo la dorsale orientale dal confine con la Bulgaria fino alla capitale Belgrado e alla regione autonoma della Vojvodina; un itinerario di autentica scoperta, vista la quasi assoluta mancanza di letteratura di
viaggio, che tocca città storiche, manieri e monasteri ortodossi fortificati. Queste le tappe: Pirot, Niš, l'area archeologica di Medijana, il Monastero di Manasija, Despotavac, Topola, Viševac, Smederevo, Belgrado (Beograd), Novi Sad, Petrovaradin, Skremski Karlovci, il Parco Nazionale della Fruska Gora, il Monastero di Krušedol e quello di Novo Hopovo.
Misticismo balcanicoLa Serbia sud-occidentale con il Sangiaccato e il KosovoL'ultimo itinerario di questa guida tocca il sud-ovest della Serbia, con la regione del Sangiaccato, e il Kosovo occidentale; si tratta dell'area balcanica più "difficile" dal punto di vista logistico ma anche quella in grado di dare le più profonde sensazioni di autenticità e di misticismo, soprattutto tra gli splendidi monasteri ortodossi, molti inseriti nel Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco, che sono stati la culla della chiesa serbo-ortodossa nel periodo della dominazione turca e che ancora oggi sembrano opporsi all'avanzata demografica della popolazione albanese i cui minareti islamici marchiano il profilo di città e piccoli borghi: due facce della stessa medaglia che tanti conflitti hanno purtroppo provocato negli ultimi decenni. Le località toccate nei circa 280 chilometri di questo itinerario sono: Kraljevo, i Monasteri di Žiča, di Studenica, di Pavlice e di Gradac, Novi Pazar, il Monastero di Sopočani, Peja con il Patriarcato di Peč e il Monastero di Visoki Dečani.